tag:blogger.com,1999:blog-17251131854860237672023-11-16T03:01:36.677-08:00AGL PUGLIAAGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-88793260171827235402022-06-23T04:44:00.002-07:002022-06-23T04:44:28.822-07:00IL 17 GIUGNO 2022 SI E' SVOLTO, A MILANO, IL CONGRESSO NAZIONALE DELL'AGL. ROBERTO FASCIANI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. ELETTO IL NUOVO COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE DELL'AGL. I<p>Il Segretario Generale ha,
nella sua relazione, approvata all'unanimità dal Congresso,
illustrato il ruolo del lavoro alla luce degli eventi storici occorsi
quali la pandemia ed il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina.
Il tessuto produttivo nazionale è chiaramente scosso per non dire
declinante ed il lavoro deve trovare all’interno di questo contesto
un nuovo ruolo ed un nuovo significato, anche con riferimento
all’Europa. Infortuni sul lavoro, precarizzazione, quarta
rivoluzione industriale, globalizzazione sono questioni fondamentali.
Il sindacato dovrà fare pesare le istanze sociali, ma ancora una
volta ribadisce il Segretario Generale, occorre avere una prospettiva
europea. I sindacati tradizionali e organizzati non sono in grado di
ovviare a molti problemi del mondo del lavoro. La situazione politica
non aiuta, in particolare per la perenne litigiosità dei partiti e
lo stato di continua campagna elettorale in cui versa la politica
nazionale. Il Governo Draghi aveva un mandato limitato, siamo in una
fase di passaggio. Le forze sociali devono proporsi costruttivamente.
Ma la continua dinamica politica non consente di risolvere i problemi
perché non esistono forze stabili di riferimento. Sono state attuate
misure valide quali il reddito di cittadinanza ma tale misura non ha
risposto alle esigenze di lavoro e produttive. La situazione
economica si sta aggravando con l’inflazione, il caro vita, la
scarsità energetica. Come sindacato l’AGL, deve essere
conflittuale ma anche capace di utilizzare a beneficio dei lavoratori
le situazioni favorevoli dal punto di vista contrattuale. Non
esistono in Italia politiche del lavoro ed industriali ed il mondo
dell’imprenditoria è in crisi. Alcune questioni nazionali sono
ancora irrisolte: la crisi del mezzogiorno, ad esempio. L’Italia
deve operare una svolta in questioni essenziali: l’ambiente, le
fonti dell’energia, l’investimento su formazione ed istruzione,
sul lavoro femminile. Occorre maggiore impegno nel sindacato, ma
l’organizzazione si è mossa bene in particolare attraverso il
patronato ed il centro di assistenza fiscale. Stiamo lavorando bene
rispetto alle forze ed alle dimensioni dell’organizzazione. A
Milano e in diverse zone del Paese il sindacato inizia ad essere
conosciuto. L’obiettivo però è diffondere capillarmente
l’organizzazione su tutto il territorio nazionale. Importante è
tenere presente che numerosi soggetti si sono rivolti
all’organizzazione ed hanno trovato ascolto e competenza.</p>AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-35397245580644084022016-09-22T13:32:00.001-07:002016-09-22T13:32:53.906-07:00ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge8Ba_Rpo98NiHfUyuMxfb07qBJBeqnP96OQv4RC6d6i-8yx-hZvmIbRxfRoUzUofzAlRwzHM7wYB48orvQdHczGWsAJxcujwmo4dYDrr0VOIwL8HiCA2za8xJWOS2X5td1tFnOox4SlA/s1600/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge8Ba_Rpo98NiHfUyuMxfb07qBJBeqnP96OQv4RC6d6i-8yx-hZvmIbRxfRoUzUofzAlRwzHM7wYB48orvQdHczGWsAJxcujwmo4dYDrr0VOIwL8HiCA2za8xJWOS2X5td1tFnOox4SlA/s400/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="290" /></a></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrNnfQNJdU6uddqLkCKe5PXzBWWyE53t2dSaTAVX1TWl3uhuNqGab38yWcXjryvEw5savZJNfUXjarQRjTmha5QWnx-bhabCfRY2Enmax08rwSTHGZLMIh_tIAIi61lIYgh3IsIwxbxyY/s1600/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrNnfQNJdU6uddqLkCKe5PXzBWWyE53t2dSaTAVX1TWl3uhuNqGab38yWcXjryvEw5savZJNfUXjarQRjTmha5QWnx-bhabCfRY2Enmax08rwSTHGZLMIh_tIAIi61lIYgh3IsIwxbxyY/s400/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;"> a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: large;"><b>Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.</b></span><br />
<h1 class="western" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; margin: 0px; position: relative;">
“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.</h1>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-60072442439816083982014-05-02T05:13:00.000-07:002014-05-02T05:13:41.128-07:00MAMMA MIA DAMMI CENTO EURO, CHE A PECHINO VOGLIO ANDAR...!<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.200000762939453px;">da </span><a href="http://www.ansa.it/" style="background-color: white; color: #015782; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.200000762939453px; text-decoration: none;" target="_blank">www.ansa.it</a><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.200000762939453px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.200000762939453px;">Puglia</span><br />
<div class="pathway hidden-phone" style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; height: 20px; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 619px;">
<ul style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; list-style: none; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<li style="border: 0px; display: block; float: left; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 2px 0px 0px; vertical-align: baseline;"><span class="last" style="background-image: none !important; border: none !important; color: #0f9a31; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Disoccupato Salento chiede aiuto a Cina</span></li>
</ul>
</div>
<div class="header-news" style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /><header style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><h1 class="news-title" itemprop="headline" style="border: 0px; color: black; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 34px; font-weight: normal; line-height: 36px; margin: 10px 0px 5px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
Disoccupato Salento chiede aiuto a Cina</h1>
<h2 class="news-stit" style="border: 0px; color: #666666; font-family: inherit; font-size: 17px; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: normal; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
'Ammiro operosità imprenditori cinesi,di Italia non mi fido più'</h2>
<div style="border-top-color: transparent; border-top-style: solid; border-top-width: 0px; padding-top: 8px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwL526WtH7el_I4S7zGTA9FtfWbRSH82-e76MCvb98s5hs_lmKdudJWo4t0giu5mRClNYKbxsX_LMsXTKFdaK6MMrWWxkUgKsVZllMMVzAulCjXF0KgITU60adaCfzcgD2kulj-Y0Scs6g/s1600/872ab726241f5c2af1466322d53c9e49.jpg" imageanchor="1" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwL526WtH7el_I4S7zGTA9FtfWbRSH82-e76MCvb98s5hs_lmKdudJWo4t0giu5mRClNYKbxsX_LMsXTKFdaK6MMrWWxkUgKsVZllMMVzAulCjXF0KgITU60adaCfzcgD2kulj-Y0Scs6g/s1600/872ab726241f5c2af1466322d53c9e49.jpg" style="-webkit-box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; border-bottom-left-radius: 0px; border-bottom-right-radius: 0px; border-top-left-radius: 0px; border-top-right-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="320" /></a></div>
<div>
<div style="border: 0px; color: black; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Senza lavoro da sei anni, un disoccupato salentino, fiducioso nella operosità e nell'attivismo degli imprenditori cinesi che operano nel nostro Paese, ha scritto all'ambasciatore cinese in Italia chiedendogli di aiutarlo a trovare un posto. L'idea è venuta a Giuseppe Del Carro, 47 anni di Campi salentina, che dopo 15 anni da precario in una azienda di trasporti urbani di Lecce, è stato mandato via e da allora si arrangia con lavoretti saltuari.</div>
<div style="border: 0px; color: black; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
"Ho scritto all'ambasciatore - racconta - perché magari riesce a mettermi in contatto con qualche imprenditore cinese. Ormai non so piú come andare avanti. Ho moglie, due figlie, il mutuo della casa da pagare e dal 2008 non porto piú in famiglia uno stipendio fisso".</div>
<div style="border: 0px; color: black; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Nella lettera inviata all'Ambasciata della Repubblica Popolare cinese, Giuseppe racconta all'ambasciatore la sua vicenda, la sua disillusione nelle istituzioni italiane, colpevoli - sostiene - di non aiutarlo, e si dice disponibile ad imparare qualsiasi lavoro. "Dell'Italia non mi fido piú - commenta - la Costituzione parla di una Repubblica che si fonda sul lavoro, ma non é vero Dovrebbero cancellarlo quell'articolo"</div>
</div>
</header></div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-31700758295490986252014-03-15T05:09:00.001-07:002014-03-15T05:09:20.824-07:00MATTEO, SE CI SEI, BATTI UN COLPO. SARAI CREDIBILE SOLO SE SPAZZERAI VIA QUESTE SCHIFEZZE <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
da www.tiscali.it:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKD0IELH9Dd6kCYGJ7asQ5ZFgs0hTEOI5fBhzPG9xMCuHLg6PN4ZVL2Gn0WnH8si1oMz-_fMu6JbqNWw4nYBwyym7GUp1dhEYI_gtHtu17340C6CU4I3z0tb_Yvt2AXS-kg116lZrvI0DR/s1600/inps9.jpg_415368877.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKD0IELH9Dd6kCYGJ7asQ5ZFgs0hTEOI5fBhzPG9xMCuHLg6PN4ZVL2Gn0WnH8si1oMz-_fMu6JbqNWw4nYBwyym7GUp1dhEYI_gtHtu17340C6CU4I3z0tb_Yvt2AXS-kg116lZrvI0DR/s1600/inps9.jpg_415368877.jpg" width="320" /></a></div>
<h1>
"Lei è morto da sei anni, ci renda 72mila euro di pensione": l'incredibile storia del pensionato Francesco </h1>
<div class="wM mB10">
<i>di Ignazio Dessì</i></div>
<div class="wM mB10">
<i> </i></div>
<div class="wM mB10">
<div class="ctnTxt" id="pos1">
“Scusate, ma io sono vivo”, ha
detto con educazione ai disorientati impiegati comunali dopo aver
ricevuto la notizia di “essere morto”. Eppure, secondo la burocrazia
impazzita, è così. E ci sono volute rabbia e determinazione, più
l’intervento dei giornalisti, per ottenere almeno la promessa di una
soluzione. Per poter sperare di sfuggire ai problemi creati da
quell'errore. E sono tanti. Gli hanno per esempio bloccato la pensione e
precluso l’acquisto delle medicine. Un morto infatti quei diritti non
può averli. La storia comunque è incredibile e merita un
approfondimento. Se non altro per mettere a nudo i toni surreali di
certa burocrazia. Una breve ricerca, un numero di telefono e parte la
chiamata per l'intervista. Quando risponde Francesco scherza: “Sì, sono
proprio io. Il morto. E come può sentire sto piuttosto bene”. Poi
racconta.</div>
<div class="ctnTxt" id="pos2">
<strong>In un bel giorno</strong>
d'inizio febbraio, lui, Francesco Giuzio, 79 anni, di Bari, riceve una
telefonata dalla sua banca. Lo avvertono che le rate della pensione
Enasarco e Inps sono state bloccate. Risulta deceduto. Giuzio non sa se
ridere o piangere. Ma è un uomo gagliardo, fondamentalmente allegro, e
nella vita ne ha viste di cotte e di crude. Nonostante i guai opta “per
la prima soluzione”. Almeno così racconta alla cornetta, intervallando
il tutto coi ricordi sulla Sardegna, dove ha fatto il militare nel ’58 e
confessa di aver lasciato il cuore.</div>
<div class="ctnTxt" id="pos3">
<strong>E’ stato il comune di Bari a dichiararlo ufficialmente defunto</strong>,
comunicando il decesso ad altri enti come l’Inps. Così gli hanno
bloccato l'assegno. E se non bastasse, l’ente di previdenza gli ha
chiesto pure la restituzione di 72mila euro "indebitamente" percepiti
nel periodo successivo alla sua “dipartita”. Francesco è sconcertato.
Chiede spiegazioni agli uffici del comune e viene a sapere che il suo
trapasso risale al 2008 (alla stessa data in cui purtroppo gli è morto
un figlio di 37 anni, <em>ndr</em>) anche se ne hanno preso atto
solamente nel 2014. Passato a miglior vita da almeno 6 anni, insomma.
Eppure si presenta in Municipio in carne ed ossa. Basterebbe questo per
risolvere tutto. Non per la burocrazia italica, però, che ha riti e
tempi tutti particolari. Infatti i giorni passano e la pensione resta
bloccata. E nessuno gli spiega nemmeno come sia avvenuto il disguido.
“Silenzio assoluto”, sospira. Assurdo, ma è così. Gli consegnano solo
un certificato di esistenza in vita, ed è lui a dover correre da un
ufficio all’altro.</div>
<div class="ctnTxt" id="pos4">
<strong>Del resto i guai si moltiplicano</strong>
e il povero pensionato entra in una spirale perversa. Al laboratorio
dove fa regolarmente i prelievi per controllare il diabete gli dicono
che la Asl rigetta le sue richieste di analisi perché risulta morto.
Alla banca gli comunicano che hanno chiesto di congelargli le somme
accumulate “post mortem”. La pensione continua a non arrivare. Insomma i
problemi aumentano e la disperazione pure. Così torna all'Inps per
pretendere di essere riconosciuto vivo e porre fine all’incubo. Per
riappropriarsi della propria esistenza. Ma i documenti rimbalzano da un
ufficio all’altro e il tempo continua a scorrere. La burocrazia è un
mostro terribile nel nostro Paese e Kafka le fa un baffo.</div>
<div class="ctnTxt" id="pos5">
<strong>La storia è allucinante</strong>
ed urta soprattutto per un fatto: che una volta preso atto della
situazione chi di dovere non sia corso subito a porvi rimedio. Così
rimbalza su giornali e tv locali, l’indignazione dell’opinione pubblica
sale e - guarda caso - qualcosa si muove. “Proprio oggi un dirigente
Inps mi ha chiamato e mi ha promesso che presto, dopo due mesi di
blocco, riavrò la pensione”, rivela Francesco al telefono. Sarà vero?
Staremo a vedere. Lui lascia spazio solamente a una riflessione amara:
“In Italia, per poter ottenere il dovuto, bisogna sempre ricorrere a
qualche santo protettore, oppure ai media. Se stai zitto non ottieni
nulla, anche se ti spetta... in maniera lampante”.</div>
<div class="ctnTxt" id="pos6">
</div>
<div class="dataArticle">
13 marzo 2014</div>
</div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-50495462375457333102013-12-03T08:46:00.000-08:002013-12-03T08:46:18.977-08:00COOPERATIVE: IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETA LA FINE DELL'UNCI E DEL FONDO MUTUALISTICO PROMOCOOP<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFG_MbeqBQnHtkQWirNOVzpkUSEIh2CJgT0xQg_-4j4urcSyTZ79y2H7nrxOi8Df4wpqcCVQzR08JdjGBv7vwRd7f6vUD6eLQdUHxxkafpFxVHJS_yfLD70iseqPfeGwM1tO3fEm8gIDrg/s1600/the-end.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFG_MbeqBQnHtkQWirNOVzpkUSEIh2CJgT0xQg_-4j4urcSyTZ79y2H7nrxOi8Df4wpqcCVQzR08JdjGBv7vwRd7f6vUD6eLQdUHxxkafpFxVHJS_yfLD70iseqPfeGwM1tO3fEm8gIDrg/s320/the-end.jpg" width="320" /></a></div>
pubblicato sulla gazzetta ufficiale n.275 del 23 nov.2013<br />
<br />
<pre>IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Visto l'articolo 45, comma 1, della Costituzione;
Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14
dicembre 1947, n. 1577;
Visto il decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale
18 luglio 1975, pubblicato per estratto nella Gazzetta
Ufficiale
della Repubblica italiana n. 211 dell'8 agosto 1975, con il quale
l'Unione nazionale cooperative italiane (U.N.C.I.) e' stata
riconosciuta quale associazione nazionale di rappresentanza
assistenza e tutela del movimento cooperativo, ai sensi e per gli
effetti degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo del Capo
provvisorio dello Stato n. 1577 del 1947, e ne e' stato altresi'
approvato il relativo statuto;
Visti gli articoli 27 e 28 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300 recante la riforma dell'organizzazione del Governo, a norma
dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, con i quali si
attribuiscono al Ministero delle attivita' produttive le funzioni ed
i compiti gia' di competenza del Ministero del lavoro e della
previdenza sociale in materia di cooperazione;
Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con
modificazioni dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, ed in particolare
l'articolo 1, comma 12, il quale dispone che la denominazione
«Ministero dello sviluppo economico» sostituisce, ad ogni effetto e
ovunque presente, la denominazione «Ministero delle attivita'
produttive» in relazione alle funzioni gia' conferite a tale
Dicastero;
Visto l'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 10
febbraio 2000, n. 361, recante norme per la semplificazione dei
procedimenti di riconoscimento di persone giuridiche private e di
approvazione delle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto;
Visto l'articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220 ed
in particolare il comma 7, in forza del quale il Ministro delle
attivita' produttive puo' revocare il riconoscimento alle
Associazioni nazionali che non sono in grado di assolvere
efficacemente le proprie funzioni di vigilanza sugli enti cooperativi
associati;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2008,
n. 197, recante il regolamento di organizzazione del Ministero dello
sviluppo economico;
Vista la relazione del Direttore Generale per le piccole medie
imprese e gli enti cooperativi, allegata alla nota prot. n. 121080 in
data 17 luglio 2013, con la quale sono state segnalate perduranti
problematiche ed inefficienze nell'attivita' di vigilanza
dell'U.N.C.I. nei confronti delle cooperative associate, stante il
persistere di una conflittualita' interna circa il soggetto titolato
all'effettiva rappresentanza dell'associazione, manifestata dalla
nomina di rappresentanti legali eletti in adunanze separate, indette
di volta in volta da organi oggetto di contestazione, con
deliberazioni impugnate in sede giurisdizionale che hanno determinato
pronunce difformi e non definitive, rese in sede cautelare;
Vista la relazione dei Sindaci dell'U.N.C.I. i quali nel mese di
dicembre 2010 avevano segnalato un perdurante stato di immobilita'
dell'attivita' amministrativa dell'Associazione di rappresentanza, a
seguito del conflitto insorto in seno ai relativi organi statutari,
il quale non consentiva un andamento ordinato della gestione
amministrativa e associativa, con conseguente mancata approvazione
del bilancio consuntivo 2009 e del bilancio preventivo 2010 nonche'
delle quote associative per l'anno 2010, atti indispensabili per il
corretto svolgimento della vita associativa;
Viste le risultanze dell'attivita' di vigilanza svolta dal
Ministero nei confronti dell'Associazione nell'anno 2011, che ha
confermato irregolarita' gestionali consistenti nella mancata
approvazione di bilanci, nelle intervenute modifiche statutarie in
contrasto con le indicazioni ministeriali, nelle ricorrenti carenze
nella redazione dei verbali di revisione da parte dei revisori
incaricati dall'U.N.C.I.;
Viste le diffide rivolte all'U.N.C.I. a disporre specifici
correttivi nell'organizzazione dell'attivita' revisionale, da
attuarsi mediante programmazione e realizzazione di attivita'
formativa e di aggiornamento dei revisori, in esito alle quali sono
pervenute risposte contrastanti dai diversi soggetti che
rivendicavano, contemporaneamente ed in conflitto tra di loro, la
titolarita' della qualita' di legale rappresentante
dell'Associazione;
Preso atto della corrispondenza intercorsa con la Prefettura di
Roma - Ufficio territoriale del Governo, la quale attesta il
perpetuarsi della situazione di forte conflitto, dovuto alle
contrapposte richieste di iscrizione, quale rappresentante legale,
nel registro prefettizio delle persone giuridiche, da parte di
soggetti diversi, legittimati a seguito di successive pronunce, non
definitive e non univoche, rese dal Tribunale Civile di Roma. In
particolare, nel solo ultimo anno risulta che sulla base di
successive assemblee congressuali e di distinti provvedimenti
giudiziali la Prefettura di Roma ha proceduto ad iscrivere quale
presidente legale rappresentante prima il Cav. Pasquale Amico, poi il
Sig. Cosimo Mignogna, successivamente il Cav. Pasquale Amico e, da
ultimo, in data 29 settembre 2013, il Sig. Cosimo Mignogna;
Vista la nota del Sindacato FE.S.I.C.A., pervenuta in data 13
settembre 2012, con la quale si segnala al Ministero l'assenza di
certezze circa l'effettiva titolarita' della rappresentanza legale
dell'U.N.C.I., ribadita con successiva nota dello stesso Sindacato
del 15 marzo 2013, con la quale si rinnova la richiesta di
chiarimenti sul soggetto titolato a rappresentare l'Associazione in
giudizio, nel procedimento di opposizione al licenziamento di
dipendenti in servizio presso la sede nazionale di U.N.C.I.;
Tenuto conto delle segnalazioni e richieste di chiarimenti rivolte
al Ministero, provenienti da enti di natura pubblica e privata presso
i quali l'U.N.C.I. ha designato propri rappresentanti, circa
l'effettivita' della carica di rappresentante legale
dell'Associazione medesima, stanti le contrastanti affermazioni
provenienti da soggetti che assumono di essere titolati;
Preso atto delle numerose pronunce rese dal Tribunale di Roma,
dalle quali emerge un insanabile conflitto e la non univoca
individuazione del rappresentante legale dell'U.N.C.I. ed in
particolare:
- ordinanza 27 aprile 2012, la quale rinvia alla inevitabile
convocazione dell'assemblea degli associati l'adozione delle
decisioni necessarie per risolvere le problematiche verificatesi e
ripristinare un regolare sistema amministrativo;
- ordinanza collegiale 19 giugno 2012 la quale riconosce la
validita' della costituzione in giudizio dell'UNCI nella persona del
rappresentante legale p.t. Pasquale Amico;
- ordinanza 27 luglio 2012, giudice dott.ssa Buonocore, con la
quale e' stato ingiunto al prof. Paolo Galligioni di "immettere Amico
Pasquale, quale neo nominato presidente dell'U.N.C.I. nella
disponibilita' della documentazione e dei beni di pertinenza della
predetta associazione e di consentire allo stesso il libero accesso
alla sede dell'Ente, per l'espletamento delle funzioni di pertinenza;
astenersi dal compimento di atti ed attivita' riservate, per legge o
per statuto, al Presidente dell'U.N.C.I. o ad altro diverso organo
dell'Associazione; astenersi dalla spendita della qualita' di
presidente dell'U.N.C.I. nei rapporti con gli associati ed i terzi";
- ordinanza 16 novembre 2012, giudice dott. Scerrato, con la quale
e' stata rigettata l'istanza di sospensione della delibera
congressuale del 24 marzo 2012 che ha eletto il Cav. Amico a
Presidente dell'U.N.C.I., confermata con successiva ordinanza
collegiale del 6 febbraio 2013;
- ordinanza del 10 gennaio 2013, giudice dott.ssa Dell'Orfano, che
ha dichiarato la piena regolarita' di tutti gli atti prodromici al
congresso del 24 marzo 2012, riguardante l'elezione del Cav. Pasquale
Amico quale presidente e legale rappresentante dell'U.N.C.I.;
- sentenza n. 16217 dell'11 giugno 2013, depositata in data 22
luglio 2013, con la quale il Tribunale di Roma - III Sezione Civile,
ha accertato che lo statuto dell'U.N.C.I. da applicare e' quello del
2000, dichiarando altresi' nulla la deliberazione del Consiglio
Generale U.N.C.I. del 23 giugno 2010 con cui venne fissata la
convocazione del Congresso nazionale straordinario dell'Associazione
ed approvato il relativo regolamento congressuale. Sulla base di
detto provvedimento giudiziale e del congresso straordinario del 15
luglio 2013, la Prefettura di Roma ha provveduto ad iscrivere nel
registro delle persone giuridiche il signor Mignogna Cosimo quale
presidente e legale rappresentante dell'U.N.C.I.;
- ordinanza del Tribunale Civile di Roma, Sezione III, giudice
dott.ssa Libri, del 29 luglio 2013 con la quale e' stata in via
preliminare rilevata l'infondatezza della eccezione di difetto di
legittimazione passiva dell'U.N.C.I., rappresentata dal Cav. Amico,
sul presupposto della spettanza a costui della carica di presidente
dell'U.N.C.I., a seguito dell'elezione del 24 marzo 2012;
Vista la comunicazione dell'avvio del procedimento di revoca di cui
alla nota prot. n. 145274 in data 6 settembre 2013;
Valutate le argomentazioni formulate mediante deposito di
documentazione prodotta nel corso della accordata audizione delle
parti controinteressate svoltasi in data 18 settembre 2013;
Vista la successiva nota prot. n. 161545 in data 3 ottobre 2013 con
la quale l'Amministrazione ha comunicato la sospensione per trenta
giorni, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 7 agosto 1990,
n. 241 del termine finale del procedimento di revoca;
Preso atto altresi' che, successivamente alla comunicazione del 3
ottobre 2013, inerente la sospensione del termine finale del
procedimento di revoca, in data 18 ottobre 2013 veniva richiesto
all'U.N.C.I. un aggiornamento di notizie circa l'attivita' di
vigilanza svolta;
Preso atto che nel corso del procedimento di verifica dei
presupposti per la revoca, il Cav. Amico ha ribadito l'avvenuta
assegnazione di 3.403 incarichi di revisione cooperativa nell'anno
2013, con la conclusione di solo 296 di essi, ed il Sig. Mignogna ha
dichiarato di aver autonomamente disposto l'effettuazione di circa
1.500 revisioni cooperative dietro segnalazione degli uffici
regionali dell'Associazione, restando dunque acclarata l'incertezza
sulla individuazione della carica di presidente e di soggetto
legittimato all'attribuzione degli incarichi di revisione;
Ritenuto che la predetta incertezza sulla individuazione della
carica di presidente e di soggetto legittimato all'attribuzione degli
incarichi di revisione incide sul corretto svolgimento dell'attivita'
revisionale con possibili ripercussioni sugli esiti della stessa;
Valutate le dichiarazioni e le osservazioni che le due parti hanno
reso negli incontri tenuti presso la Direzione generale per le
piccole e medie imprese e gli enti cooperativi, attraverso le quali
e' stata ribadita da un lato l'impossibilita' di una soluzione
stragiudiziale del perdurante conflitto, dall'altra la riproposizione
dello sdoppiamento delle strutture sociali ed amministrative, fatti
questi che rappresentano un evidente ostacolo alla corretta e serena
gestione del rapporto associativo e revisionale con le cooperative
aderenti;
Considerato che tale perdurante incertezza nella titolarita' della
"governance" associativa ostacola l'efficace svolgimento della
attivita' revisionale nei confronti degli enti cooperativi associati
e le relazioni con i soggetti istituzionali che hanno rapporti con
l'U.N.C.I.;
Preso atto che a causa della conflittualita' interna sono state
fissate due distinte sedi sociali, ubicate in luoghi diversi, con
conseguente indeterminatezza ai fini delle comunicazioni, notifiche e
rapporti istituzionali;
Considerato che la revoca del riconoscimento costituisce l'unico
provvedimento previsto dalla legge come adottabile da parte della
Amministrazione, in presenza di presupposti incidenti sullo
svolgimento corretto ed efficiente della attivita' revisionale nei
confronti delle societa' cooperative aderenti;
Ritenuto che sussistono i presupposti di fatto e di diritto per
l'adozione, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto
legislativo 2 agosto 2002 n. 220, del provvedimento di revoca del
riconoscimento dell'associazione U.N.C.I., atteso che la medesima
Associazione non risulta essere piu' in grado di assolvere
efficacemente alle funzioni di vigilanza sugli enti cooperativi
associati, ad essa demandate;
Considerato che il suddetto riconoscimento e' intervenuto con
decreto ministeriale 18 luglio 1975, adottato ai sensi e per gli
effetti degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo del Capo
provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, rilevando dunque
sia ai fini della legittimazione allo svolgimento dell'attivita' di
vigilanza sia ai fini dell'acquisto della personalita' giuridica;
Considerate le sopravvenute modifiche normative (articolo 1 del
decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361,
recante norme per la semplificazione dei procedimenti di
riconoscimento di persone giuridiche private e di approvazione delle
modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto e articolo 3 del
decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220) le quali circoscrivono il
riconoscimento da parte di questo Ministero alla sola legittimazione
allo svolgimento dell'attivita' di vigilanza;
Considerato che il presente provvedimento di revoca incide su di un
riconoscimento, avvenuto in epoca antecedente alle suddette modifiche
normative, che ha rivestito la duplice inscindibile valenza di
legittimazione allo svolgimento dell'attivita' di vigilanza e di
acquisto della personalita' giuridica, e dunque deve valere per ogni
effetto conseguente allo stesso riconoscimento;
Visto l'articolo 11, comma 1, della legge 31 gennaio 1992, n. 59,
il quale prevede che le associazioni nazionali di rappresentanza,
assistenza e tutela del movimento cooperativo, riconosciute ai sensi
dell'articolo 5 del citato decreto legislativo del Capo provvisorio
dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, e successive modificazioni, e
quelle riconosciute in base a leggi emanate da regioni a statuto
speciale possono costituire fondi mutualistici per la promozione e lo
sviluppo della cooperazione, i quali possono essere gestiti senza
scopo di lucro da societa' per azioni o da associazioni e sono
alimentati ed incrementati ai sensi dei commi 4 e 5 del medesimo
articolo 11;
Considerato che l'U.N.C.I. ha costituito un fondo mutualistico
gestito da Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione -
Promocoop S.p.A.;
Ritenuto di dover disporre circa gli aspetti conseguenziali alla
revoca del riconoscimento dell'U.N.C.I.;
Decreta
Art. 1
1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 2
agosto 2002, n. 220, e' revocato ad ogni effetto il riconoscimento
dell'Unione nazionale cooperative italiane (U.N.C.I.), quale
associazione nazionale di rappresentanza e tutela del movimento
cooperativo, di cui al decreto del Ministro del lavoro e della
previdenza sociale 18 luglio 1975, adottato ai sensi degli articoli 4
e 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14
dicembre 1947, n. 1577.
Art. 2
1. A far data dalla pubblicazione del presente decreto, l'U.N.C.I.
non e' piu' legittimato a ricevere alcun versamento di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello
Stato n. 1577 del 1947, a titolo di contributo per l'attivita'
revisionale da parte delle cooperative e degli enti mutualistici,
quali individuati ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n.
220 del 2002.
2. A far data dalla suddetta pubblicazione, all'associazione
U.N.C.I. e' fatto divieto di accettare versamenti relativi alle
fattispecie di cui al comma 1, pena le responsabilita' configurabili
alla stregua della normativa vigente.
3. Con successivo provvedimento saranno stabiliti criteri e
modalita' per la definizione dei rapporti pendenti e per la
individuazione delle risorse residue, acquisite per le attivita'
revisionali, da versare al Bilancio entrata dello Stato, Capo XVIII,
Capitolo 3592.
Art. 3
1. A far data dalla pubblicazione del presente decreto, cessa la
legittimazione della societa' Fondo per la promozione e lo sviluppo
della cooperazione - Promocoop S.p.A., che gestisce il fondo
mutualistico costituito dall'U.N.C.I. ai sensi dell'articolo 11 della
legge 31 gennaio 1992, n. 59, ad accettare versamenti e devoluzioni
di cui al medesimo articolo 11, commi 4 e 5, rivenienti dalle
societa' cooperative e dagli enti mutualistici quali individuati ai
sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 220 del 2002.
2. A far data dalla suddetta pubblicazione, alla societa' Fondo per
la promozione e lo sviluppo della cooperazione - Promocoop S.p.A. e'
fatto divieto di accettare versamenti e devoluzioni relativi alle
fattispecie di cui al comma 1, pena le responsabilita' configurabili
alla stregua della normativa vigente.
3. Con successivo provvedimento saranno stabiliti criteri e
modalita' per la definizione dei rapporti pendenti e per la
individuazione delle risorse residue, acquisite per le finalita' di
cui al citato articolo 11, da versare al Bilancio entrata dello
Stato, Capo XVIII, Capitolo 3592.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Avverso il presente provvedimento e' ammesso, entro 60 giorni,
ricorso giurisdizionale dinanzi al Tribunale amministrativo regionale
per il Lazio ovvero, entro 120 giorni, ricorso straordinario al
Presidente della Repubblica ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica n. 1199 del 1971.
Roma, 22 novembre 2013
Il Ministro: Zanonato</pre>
<br />AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-33755975781284361782013-09-12T09:33:00.000-07:002013-09-12T09:33:09.925-07:00ILVA: ORA BASTA. ESPROPRIARE L'AZIENDA E I RIVA. LO STATO SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA'. LETTA DIA DIMOSTRAZIONE DI SERVIRE A QUALCOSA.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uQu3sRVLKucqzG9esevdjAHcmiRNgrkRkClmp5HwSQXSkHfn-4zrLW5PjGrh_PUVfs513YaAAq-NQynzvzCpR6dZEmVEeXzfwXUcd81dE5aTwLo4tCe18hZPia5zZw6GTCdizSsNu7hI/s1600/Ilva44.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uQu3sRVLKucqzG9esevdjAHcmiRNgrkRkClmp5HwSQXSkHfn-4zrLW5PjGrh_PUVfs513YaAAq-NQynzvzCpR6dZEmVEeXzfwXUcd81dE5aTwLo4tCe18hZPia5zZw6GTCdizSsNu7hI/s320/Ilva44.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da <a href="http://www.lastampa.it/">http://www.lastampa.it</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
“””””””””Economia</div>
<div style="margin-bottom: 0.5cm;">
12/09/2013
</div>
<h3 class="western">
Caos Ilva, l’annuncio del gruppo Riva<br />“1500
esuberi dopo i sequestri del Gip”</h3>
<div style="margin-bottom: 0.32cm;">
<img align="BOTTOM" border="0" height="185" name="immagini1" src="http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/09/12/Italia/Foto/RitagliWeb/U3PUGZJ36100-k9gD-U1020371530497w4G-330x185@LaStampa.it.jpg" width="330" />
</div>
<div align="RIGHT" style="border: none; margin-bottom: 0.32cm; padding: 0cm;">
<span style="color: #555555;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="background: #e8e8e8;">LAPRESSE</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0.32cm;">
Il commissario dell’Ilva Enrico
Bondi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sospese tutte le attività in tutti
<br />gli stabilimenti italiani del gruppo<br />Ira dei sindacati:
«Inaccettabile, <br />ennesima beffa per i lavoratori»</div>
taranto
<br />
Il gruppo Riva ha annunciato che da domani metterà in libertà
circa 1.500 addetti che operano nelle 13 società riconducibili alla
famiglia e oggetto del sequestro di beni e conti correnti per 916
milioni di euro operato dalla Guardia di finanza nell’ambito
dell’inchiesta tarantina per disastro ambientale. Lo rende noto la
Uilm nazionale.<br />
<br />
La messa in libertà riguarderebbe vari siti produttivi che il
gruppo Riva possiede in tutta Italia. Nel capoluogo ionico l’unica
società interessata sarebbe “Taranto Energia”, che conta 114
dipendenti. L’azienda ha già convocato per domani i sindacati di
categoria, pare prospettando problemi per il pagamento degli
stipendi. <br />
<br />
Riva Acciaio conferma in una nota la cessazione da oggi di tutte
le attività dell’azienda, esterne al perimetro gestionale
dell’Ilva, e relative a sette stabilimenti in cui sono impiegati
circa 1.400 persone. La decisione viene motivata con il sequestro
preventivo penale del Gip di Taranto. Riva Acciaio spiega nel
dettaglio che da oggi cesseranno tutte le attività dell’azienda,
tra cui quelle produttive degli stabilimenti di Verona, Caronno
Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno
(Brescia) e Annone Brianza (Lecco) e di servizi e trasporti (Riva
Energia e Muzzana Trasporti). «Tali attività non rientrano nel
perimetro gestionale dell’Ilva - afferma l’azienda - e non hanno
quindi alcun legame con le vicende giudiziarie che hanno interessato
lo stabilimento Ilva di Taranto».<br />
<br />
«La decisione - afferma la società -, comunicata al custode dei
beni cautelari, Mario Tagarelli, e illustrata alle rappresentanze
sindacali dei diversi stabilimenti coinvolti, si è resa purtroppo
necessaria poiché il provvedimento di sequestro preventivo penale
del Gip di Taranto, datato 22 maggio e 17 luglio 2013 e comunicato il
9 settembre, in base al quale vengono sottratti a Riva Acciaio i
cespiti aziendali, tra cui gli stabilimenti produttivi, e vengono
sequestrati i saldi attivi di conto corrente e si attua di
conseguenza il blocco delle attività bancarie, impedendo il normale
ciclo di pagamenti aziendali, fa sì che non esistano più le
condizioni operative ed economiche per la prosecuzione della normale
attività».<br />
<br />
«Riva Acciaio impugnerà naturalmente nelle sedi competenti il
provvedimento di sequestro, già attuato nei confronti della
controllante Riva Forni Elettrici e inopinatamente esteso al
patrimonio dell’azienda - conclude l’azienda -, in lesione della
sua autonomia giuridica, ma nel frattempo deve procedere alla
sospensione delle attività e alla messa in sicurezza degli impianti
cui seguirà, nei tempi e nei modi previsti dalla legge, la
sospensione delle prestazioni lavorative del personale (circa 1.400
unità), a esclusione degli addetti alla messa in sicurezza,
conservazione e guardiani degli stabilimenti e dei beni aziendali».
<br />
<br />
Durissima la replica dei sindacati dopo l’annuncio dell’azienda:
«Siamo di fronte a un ennesimo epilogo inaccettabile - tuona la
Fim-Cisl - Diffidiamo l’azienda ad avviare la messa libertà dei
lavoratori e la invitiamo a ricorrere immediatamente all’utilizzo
degli ammortizzatori sociali. Invitiamo altresì la procura in tempi
rapidi, a scorporare dal provvedimento di confisca tutto ciò che
impedisce la normale prosecuzione dell’attività produttiva e
lavorativa. Non accetteremo questa ennesima beffa ai danni dei
lavoratori che non hanno nessuna responsabilità». “””””””””<br />
<br /><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b>COMMENTO ALM-AGL:</b></span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come era prevedibile , questa vicenda
dell'ILVA si sta trasformando in una farsa per il popolo italiano e
in una tragedia per i lavoratori dell'ILVA e dell'indotto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non è accettabile che Stato e Governo
lascino soli Magistratura e Guardia di Finanza e non si schierino con
decisione in questa guerra tra la famiglia Riva (ma non erano stati
messi tutti in galera?) e quella parte delle istituzioni che sta
facendo il proprio dovere.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Che sta facendo il super commissario? E
i suoi collaboratori? Come mai tutta questa “timidezza” da parte
loro nel mettere mano alla situazione? Perchè ancora i dirigenti
dell'ILVA hanno così tanta mano libera?Perchè Letta, Alfano,
Zanonato, Giovannini, Vendola sono così evanescenti? A suo tempo
denunciammo i finanziamenti dei Riva ai vertici dei massimi
schieramenti politici. Ne chiedemmo la restituzione, mai avvenuta.
Dobbiamo pensare male? Erano solo la punta di un iceberg? Forse i
Riva sono così tutelati dalla politica perchè si teme che rivelino
cose sconvenienti?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se lo strumento commissariale si sta
rivelando inconsistente, si abbia il coraggio si andare oltre.
SUBITO! Si espropri l'ILVA, venga incamerata dallo Stato, metta a
capo di essa dei veri imprenditori e non dei pirati, si chieda la
collaborazione internazionale (il recente G20 non aveva decretato la
fine dei paradisi fiscali?) per recuperare anche all'estero i beni
dei Riva e metterli al servizio della collettività. E, per favore,
i sindacati “rappresentativi”, che si sono rivelati marionette,
in questa vicenda, la finiscano di interporsi tra l'ira dei
lavoratori e la famiglia Riva. Perchè tante attenzione a quei
“Signori” da parte loro? Anche in questo caso dobbiamo pensare
male?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In altri momenti abbiamo espresso il
nostro parere sul futuro dell'industria siderurgica italiana e su
quelle che avrebbero già dovuto essere vere scelte strategiche,
altro che il campare alla giornata in questo tragicomico ping pong.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma qui , in questo specifico caso, è
diverso. Va assicurata la sopravvivenza di questi lavoratori, va
risanato l'ambiente, va recuperata la potenzialità produttiva, va
respinto il ricatto criminale. E poi ne sta andando di mezzo la
dignità nazionale, messa in discussione da un manipolo di
imbroglioni. Spesso si parla a vanvera di ruolo regolatore dello
Stato nell'economia. Se questo Governo e questa Maggioranza ritengono
di essere così utili al Paese ce lo dimostrino in questa occasione,
espropriando l'ILVA e i Riva, affidando questa azienda ad altri
imprenditori che abbiano a cuore l'interesse nazionale (per carità,
lasciamo perdere le nazionalizzazioni, non per pregiudizio ma per
evitare che rientrino dalla finestra personaggi impresentabili legati
a doppia fila con certa politica).IMMEDIATAMENTE!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>ALM Alleanza Lavoratori
Metalmeccanici aderente all'AGL</b></span>
</div>
<br />AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-47486684044586155562013-04-24T06:02:00.003-07:002013-07-15T04:35:59.161-07:00POSTE ITALIANE: EMERGENZA RECAPITO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSE9t_O_JH-DK51UDaAjVN3X5D_H2qlwJ0wTwcT6w45s0SJ26kFiEXzMg1qXRjbB3-sqOGbUyVBQ7aKOpOWqzJy2HI6VvIP1i4rV9bP_o0cx2Al4HO8KQcmObNjBWPeTP4GW-qDFcMwBDx/s1600/message-in-a-bottle-300x198.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSE9t_O_JH-DK51UDaAjVN3X5D_H2qlwJ0wTwcT6w45s0SJ26kFiEXzMg1qXRjbB3-sqOGbUyVBQ7aKOpOWqzJy2HI6VvIP1i4rV9bP_o0cx2Al4HO8KQcmObNjBWPeTP4GW-qDFcMwBDx/s1600/message-in-a-bottle-300x198.jpg" /></a></div>
(di Yasmina)<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In base alle norme vigenti cui deve attenersi
Poste Italiane SpA – ma ciò accade in tutto il mondo – il postino , per
consegnare una raccomandata, deve suonare al citofono. Se il destinatario non
risponde, deve lasciare un avviso. Ma prima di lasciarlo, deve assicurarsi che
la persona non ci sia effettivamente. E se accade che nello stesso condominio
non siano presenti in quel momento diverse persone? Oppure che qualcuno non sia
in grado di rispondere perchè malato o handicappato? Ebbene, il postino dovrebbe
caso per caso salire e consegnare la raccomandata alla porta. Ma la maggior
parte di essi non lo fa. Si riempiono gli atri dei palazzi di avvisi che ben
presto si trasformano in carta straccia e finiscono nella spazzatura. E questo è
un grave disservizio che procura danni economici e morali. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La colpa ovviamente non è dei postini ma di chi
li dirige e dell'Azienda.La quale ha sempre più problemi. E non solo nella fase
della consegna.</div>
Dagli organi di stampa emergono i continui disagi causati
da ricorrenti problemi gestionali dell’azienda Poste italiane S.P.A. <br />
In
Italia non tutti gli sportelli operano a servizio del pubblico, anzi alcuni di
essi restano chiusi, creando non pochi disagi agli utenti, costretti ad
estenuanti file per il pagamento di una semplice bolletta. La mancanza di
sportelli a causa della carenza di personale, risulta essere solo una delle
anomalie , che - sommata a tante altre - sta agitando i cittadini costretti ad
adeguarsi agli sportelli naturalmente con spirito di rassegnazione e
sopportazione.<br />
Rimpiangiamo tutti gli anni in cui le Poste erano un Ente
Pubblico e si occupava del suo compito: la consegna della posta e non , come
accade ora in prevalenza, di servizi finanziari. Il problema della
riorganizzazione degli uffici postali sta mettendo in crisi le famiglie di
lavoratori e pensionati a causa delle attese interminabili per poter effettuare
il pagamento di un conto corrente, per poter ritirare la pensione e per
qualsiasi altra operazione postale, poiché tutti i servizi vengono erogati da
pochissimi sportelli.<br />
La difficoltà, nell’usufruire dei servizi postali
,diventa insostenibile ed è palese il fatto che il personale addetto agli
sportelli, pur prodigandosi, è assolutamente carente rispetto ai compiti che è
chiamato a svolgere.Siamo di fronte a un depauperamento dei servizi minimi
essenziali , grave, perché incide su utenti per lo più anziani , malati,
handicappati.<br />
E' uno stillicidio di segnalazioni. L'ultima, quella di oggi:
Foggia sepolta dalle raccomandate (clicca sul seguente link:<a href="http://foggia.ilquotidianoitaliano.it/dalla-provincia/2013/04/news/foggia-sepolta-da-raccomandate-poste-italiane-apra-nuovi-uffici-23067.html/"><span style="color: #29aae1;">http://foggia.ilquotidianoitaliano.it/dalla-provincia/2013/04/news/foggia-sepolta-da-raccomandate-poste-italiane-apra-nuovi-uffici-23067.html/</span></a>
).<br />
Speriamo che il nuovo Governo che si sta formando assegni la giusta
attenzione a questi fattori di disagio, che riguardano tutto il Paese, e che
abbia il coraggio di bloccare immediatamente processi di ristrutturazione e
riorganizzazione scellerati evidentemente orientati da interessi privatistici
molto distanti da quello pubblico di garantire il buon funzionamento al servizio
essenziale del recapito della posta.
<br />
<br />
<b>
YASMINA </b> AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-5719804399561454292013-04-18T06:04:00.002-07:002013-04-18T06:04:41.472-07:00MILANO: PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO PER L'AVVELENAMENTO DEL FARMACISTA. L'INTERROGATORIO DI GIANFRANCO BONA, DIFESO DALL'AVVOCATO ANDREA BENZI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitL-8Mf6gplAA8z-tgpGtPOF72cQCn_vR18CF1bsoDNmETQ4gjC0NyX3jrmx13AixEDTq1pJKVPwmsQZCei4F5l5Og7aQHDdUwwLQ0fLQqzS2PBqENYDA0bTcYVJwDWGSZ0qZhbViHP2B2/s1600/articolo+Giorno+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitL-8Mf6gplAA8z-tgpGtPOF72cQCn_vR18CF1bsoDNmETQ4gjC0NyX3jrmx13AixEDTq1pJKVPwmsQZCei4F5l5Og7aQHDdUwwLQ0fLQqzS2PBqENYDA0bTcYVJwDWGSZ0qZhbViHP2B2/s400/articolo+Giorno+1.jpg" width="400" /></a></div>
(clicca sulle foto per ingrandire)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj23FmghriMhe-SCC-u3rh6xGFNUM8h43RMwKqMw9XMMKZgp9rjt5XdvaUlnxG1JGY_vgJwvPtPQmAU5pjOiqb1XkN6OUTM4n4P7rifTgxu4_qqDb5ZkAvZvuJaGJeoeFoSarK2DQxx81lu/s1600/articolo+Giorno+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj23FmghriMhe-SCC-u3rh6xGFNUM8h43RMwKqMw9XMMKZgp9rjt5XdvaUlnxG1JGY_vgJwvPtPQmAU5pjOiqb1XkN6OUTM4n4P7rifTgxu4_qqDb5ZkAvZvuJaGJeoeFoSarK2DQxx81lu/s400/articolo+Giorno+2.jpg" width="400" /></a></div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-22588928677042552872013-04-12T02:32:00.004-07:002013-04-12T02:32:59.323-07:00AL VIA A MILANO IL PROCESSO PER L'AVVELENAMENTO DI UN FARMACISTA DA PARTE DI UN IMPRENDITORE DELL'AUTOTRASPORTO: IPOTESI INQUIETANTI AL VAGLIO DEI GIUDICI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisLKkxGf9sIMV0p065rz7D_ciiqbuUxB9IZ8cx3LZRCcQ6N5SjBJ3RJ7cvgRPCgqVuB6a_J0sBEpq64RmRQbc_4IBVImTR_tRHjNKVtrzBhj8T2dGn57PNO_NzQfpZiGtSUP1Y3hfHde2n/s1600/articolo+processo+Bona.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisLKkxGf9sIMV0p065rz7D_ciiqbuUxB9IZ8cx3LZRCcQ6N5SjBJ3RJ7cvgRPCgqVuB6a_J0sBEpq64RmRQbc_4IBVImTR_tRHjNKVtrzBhj8T2dGn57PNO_NzQfpZiGtSUP1Y3hfHde2n/s640/articolo+processo+Bona.jpg" width="518" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Molti ricorderanno il fatto di cronaca
che ebbe qualche tempo fa risonanza nazionale. L'anomalo omicidio,
tramite avvelenamento, da parte di un imprenditore in difficoltà
dell'”amico” farmacista.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La vicenda torna alla ribalta (lo
testimonia l'articolo apparso ieri sulla cronaca milanese di
Repubblica e che qui riportiamo) perchè è arrivato il momento
dell'inizio del processo. Saranno i giudici a dirimere la questione e
non sarà un compito facile. Certo, la linea difensiva
dell'imprenditore scelta da parte dell'Avvocato Andrea Benzi, del
Foro di Milano, se le gravi ipotesi che innanzitutto la Squadra
Mobile ha avanzato (delitto consumatosi all'interno di un giro di
usura in cui sono coinvolti anche pregiudicati appartenenti a clan
mafiosi) saranno confermate dai giudici , non potrà non dipingere
anche un preoccupante affresco delle condizioni nelle quali la
piccola impresa oggi si trova a operare nel nostro Paese, in
particolare al nord. L'imprenditore, Gianfranco Bona, era a capo di
una impresa dell'autotrasporto che contava una ventina di dipendenti.
Il nostro Sindacato, l'AGL, si è adoperato in prima persona, nei
mesi scorsi, tramite accordi individuali stipulati in sede sindacale,
affinchè per i lavoratori fosse garantita una uscita indolore
dall'azienda ormai cessata e a rischio di fallimento. Una vicenda
amarissima che dimostra come due questioni, pur da tempo all'ordine
del giorno della polemica politica (le Pubbliche Amministrazioni che
non saldano i propri debiti con le imprese fornitrici e il ruolo
sconcertante da parte del sistema bancario nel creare più difficoltà
possibili al sistema delle imprese e ai suoi lavoratori) irrisolte
per mancanza di volontà da parte di chi ha governato finora il
Paese, stanno mietendo vittime (pensiamo ai suicidi) tra
imprenditori, professionisti e soprattutto i lavoratori e le loro
famiglie che finiscono sul lastrico. In Italia si suol dire che il
potere pubblico si muove tardi sulle situazioni più a rischio e solo
quando ci scappa il morto. Ecco, qui non solo i morti ci sono da mesi
ma abbiamo l'impressione che un po' tutti ci stiamo facendo
l'abitudine. Non solo quindi un paese in decadenza per la crisi
globale ma, purtroppo , un'Italia che sta sempre più sprofondando
nell'indifferenza, nella violenza e nella barbarie. Inutile dire che
se è la mafia l'unico prodotto italiano per il quale va a gonfie
vele sia l'esportazione (valga a dimostrarlo l'ultimo libro di
Saviano in cui si osserva che il modello italiano è sempre più il
punto di riferimento per le più spietate cosche nel mondo) sia il
mercato interno (assieme all'usura può entrare nelle vite di tutti,
come questo fatto di cronaca conferma) allora sono in pericolo la
convivenza civile e la democrazia. E significa pure che la spinta
propulsiva delle vecchie associazioni anti mafia e anti usura forse
si è esaurita e finalmente è arrivata l'ora che ogni partito, ogni
sindacato (come noi dell'AGL), ogni organizzazione datoriale, ogni
ordine professionale debba prendere in mano queste bandiere, senza
più delegarle ad avanguardie solitarie.</div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-25060761794373392812013-03-10T13:56:00.000-07:002013-03-10T13:56:06.849-07:00BRIDGESTONE DI MODUGNO (BA): SIAMO SOLIDALI SOLO CON I DIPENDENTI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz5UgK3cVYYYxzsfys6ODMX95sK8v83GJyqqV8-92aPgKxTW7hCdpisOPU64KPIW1DX2bdx6GFJx-H2PN_cFvFyOznAEuaBZDuKUSZ27sq2JzBmJv4Su1bxleZ9_4DHMBL8owspPhbFH-C/s1600/img1024-700_dettaglio2_Bridgestone-Europe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz5UgK3cVYYYxzsfys6ODMX95sK8v83GJyqqV8-92aPgKxTW7hCdpisOPU64KPIW1DX2bdx6GFJx-H2PN_cFvFyOznAEuaBZDuKUSZ27sq2JzBmJv4Su1bxleZ9_4DHMBL8owspPhbFH-C/s320/img1024-700_dettaglio2_Bridgestone-Europe.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La vicenda della Bridgestone dovrebbe
svegliare i lavoratori pugliesi da un lungo sonno nel quale si sono
generate varie tipologie di mostri: imprenditoriali, politici,
sindacali e amministrativi. E' ovvio che un annuncio così improvviso
abbia spiazzato tutti. Quello che invece è sospetta è la
solidarietà pelosa di tutti gli altri soggetti di cui sopra e il
polverone mediatico. Come se qualcuno avesse interesse ad aumentare
la confusione temendo che, a partire dalla riunione che si terrà il
14 marzo al Ministero dello Sviluppo Economico (come del resto
avvenuto per tutte le altre crisi aziendali) emergano, dai dati
presentati dalla multinazionale giapponese, responsabilità precise
della classe dirigente italiana e dei suoi sodali sindacali e locali.
E la Puglia non è una regione qualsiasi, lo si è visto nelle
recenti tornate elettorali, lo si è cominciato a capire dalla
vicenda dell'ILVA di Taranto. Questa regione può diventare, è
l'impressione di tutti gli osservatori, il casus belli, l'inizio
della fine per il sistema italia, l'epicentro della scossa che
scatenerà lo tsunami definitivo.Era meglio che l'annuncio fosse
stato dato o no, relativamente alle intenzioni? In queste cose non è
meglio la chiarezza piuttosto che il solito minestrone all'Italiana?
E come mai il propagandato nuovo modello di sviluppo concepito da
colui che governa la regione da otto anni, dopo tutto questo tempo
non ha saputo creare alternative locali allo sviluppo portato dalle
multinazionali? Ci auguriamo che alla fine la Bridgestone non chiuda
ma auspichiamo anche che esca fuori la verità sul motivo della
decisione dell'Azienda in modo che chi sarebbe esposto alle peggiori
conseguenze possa trarre le sue conclusioni sulle capacità dei
sindacati che ha scelto come rappresentanti e dei politici che ha
scelto come amministratori locali, parlamentari e ministri di pensare
a idee alternative di sviluppo che creino posti di lavoro durevoli.</div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-26230510762616253692012-11-27T09:29:00.002-08:002012-11-27T09:29:56.487-08:00CHIUDE ILVA DI TARANTO: SCIOPERO E TENSIONE <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3LZbz4jP3-EhYgrzU6EfTEMQkuDyyw95uWRLDh0_u7wSc5n045oU_IGvnJZAT-XoTQTmJ3aqFLulgvcp-WHHuOBCatc0e0tIarVHUjS-D_jiiAuISIQvtXzdd_DV0fiL5g9ChbNlsl2un/s1600/20120819_ilva_taranto_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3LZbz4jP3-EhYgrzU6EfTEMQkuDyyw95uWRLDh0_u7wSc5n045oU_IGvnJZAT-XoTQTmJ3aqFLulgvcp-WHHuOBCatc0e0tIarVHUjS-D_jiiAuISIQvtXzdd_DV0fiL5g9ChbNlsl2un/s1600/20120819_ilva_taranto_2.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Dell'ILVA di Taranto già ci eravamo
occupati in passato</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>il 30 luglio</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://alm-agl.blogspot.it/2012/07/ilva-di-taranto-morire-avvelenati.html"><strong><span style="color: #29aae1;">http://alm-agl.blogspot.it/2012/07/ilva-di-taranto-morire-avvelenati.html</span></strong></a></u></span></span><strong>
</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>il 18 agosto</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://alm-agl.blogspot.it/2012/08/appello-pubblico-dellagl-ai-segretari.html"><strong><span style="color: #29aae1;">http://alm-agl.blogspot.it/2012/08/appello-pubblico-dellagl-ai-segretari.html</span></strong></a></u></span></span><strong>
</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>e il 23 agosto</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://alm-agl.blogspot.it/2012/08/ministro-clini-secondo-lei-la-vita.html"><strong><span style="color: #29aae1;">http://alm-agl.blogspot.it/2012/08/ministro-clini-secondo-lei-la-vita.html</span></strong></a></u></span></span><strong>
</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>La situazione è evoluta fino all'epilogo
di stamattina</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/26/Ilva-arresti-sequestri-corso-Taranto_7857365.html"><strong><span style="color: #29aae1;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/26/Ilva-arresti-sequestri-corso-Taranto_7857365.html</span></strong></a></u></span></span><strong>
</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Dalla lettura delle nostre iniziali
prese di posizione, che confermiamo al cento per cento anche alla luce dei più
recenti avvenimenti, potrete constatare che, come suol dirsi, avevamo
(amaramente) ragione e ci avevamo visto giusto. Purtroppo, anche per il fatto
che come AGL siamo nati a giugno, non abbiamo avuto la possibilità di essere
presenti, in loco e di parlare direttamente ai lavoratori coinvolti i quali, da
anni (ma sembra l'abbia fatto pure l'azienda) si sono costantemente e
massicciamente rivolti a CGIL, CISL, UIL. Altri sindacati minori si sono fatti
sentire ma ciò non ha spostato il baricentro della strategia del movimento di
protesta. I risultati sono stati quindi quelli che conoscete. Delusione e
disperazione dei lavoratori. Sindacati che non sanno che pesci prendere. Governo
(e istituzioni) completamente rintronati, ai massimi livelli.</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Giovedì prossimo è previsto un incontro
tra governo, azienda e parti sociali che dovrebbe sfociare in un provvedimento
d'urgenza i cui contenuti, allo stato, non è dato conoscere ma che sappiamo già
non sarà risolutivo ma solo interlocutorio.</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Noi non saremo a quell'incontro ma
riteniamo utile, per l'ennesima volta, a futura memoria, ribadire e specificare
il nostro punto di vista, radicalmente alternativo a quello degli altri
sindacati.</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Speriamo di essere chiari, una volta per
tutte.</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Produrre acciaio , anche senza
inquinare, in Italia NON è “strategico”.Non porterebbe da nessuna parte né
aumentare le tasse né richiedere prestiti alla collettività per effettuare
investimenti che tutti concordano essere dell'entità di miliardi di euro, sia
che vengano gestiti dal soggetto pubblico né, men che meno ,dal soggetto
privato. Anche se è stato praticato da altri paesi industrializzati di recente
(ad esempio il governo USA con la Chrysler ) il concetto di “salvataggio”
dell'industria da parte dello Stato con soldi pubblici è sbagliato perchè di
corto respiro, oltre che insostenibile in epoca di enorme debito pubblico. E poi
gli USA e gli altri paesi industrializzati sono una cosa, il cosiddetto
“sistema” Italia è un'altra, con caratteristiche sue peculiari. In esso è
evidente che ancora sono in vita (per poco) aziende in crisi che non dovrebbero
più esistere. Ad esempio le acciaierie italiane non sono e non potranno essere
più competitive nel mondo. Già certi processi sono in corso e sorprende che dal
mondo accademico, cui l'attuale governo è così legato, nessuno faccia presente
che tra dieci anni l'acciaio, nel mondo, sarà prodotto, a costi per noi
insostenibili, da polacchi, cinesi, indiani, sudamericani. Si tratta di
produzioni a basso valore aggiunto che troveranno contesti paese più adatti alla
loro produzione, rispetto alle caratteristiche dell'Italia. Per l'acciaio
l'Europa Occidentale è finita, non ha futuro. Il problema di fronte alle classi
dirigenti del nostro continente è investire in attività e imprese che abbiano un
futuro. Le aziende che lo hanno sono quelle che producono autonomamente utili,
che riescano a mantenersi sul mercato, non quelle che campano di sussidi
pubblici. Questo quadro è peggiorato, in Italia, dall'incapacità dei sindacati
di pretendere e ottenere aumenti salariali derivanti dalla eventuale riduzione
di imposte e contributi. Questi sindacati sono infatti sotto il ricatto e il
potere di una pubblica amministrazione mastodontica che vuole ingrassare sempre
di più, senza dare servizi decenti e che dà da mangiare a partiti e agli stessi
sindacati. Tutto ciò rende non più competitivo il costo del lavoro italiano.
Oltre all'acciaio, analogo discorso può essere fatto per il carbone e per la
situazione sarda. Le strade che si stanno percorrendo non porteranno a nulla se
non a maggiori illusioni e caos. Potevamo arrivarci con più calma e
organizzazione. Le classi dirigenti sono state miopi e ora per salvarci dovremo
fare in fretta, molto in fretta. Taglio di rami inutili della pubblica
amministrazione, mobilità guidata e veloce del personale tra amministrazioni
esaurite e quelle che abbiano una prospettiva per evitare licenziamenti,
utilizzo massiccio delle zone franche fiscali per promuovere sviluppo,
investimento per lo più in turismo e cultura. Questa l'unica via d'uscita, per
Taranto e per la Sardegna, dicendo addio all'ILVA e alle miniere. Ma ciò vale in
generale per l'Italia e per situazioni analoghe sul territorio. Basta con l'auto
a benzina, si parta subito con l'elettrico e con i mezzi di trasporto pubblico.
Se FIAT vuole starci bene, altrimenti scindere i destini del nostro Paese da
quelli di questa azienda. Come altri hanno detto, ci sono circa due miliardi di
persone, dalla Cina e dall'India che già vorrebbero venire a visitare l'Italia
ma che non possono farlo per la nostra disorganizzazione nel settore turismo e
cultura (ad esempio il nostro patrimonio artistico non è catalogato e
digitalizzato) . L'Italia ha i cervelli e gli imprenditori per poter realizzare
ciò. Monti li metta in condizione di lavorare. Quando si sostiene che nessun
paese al mondo ha una economia che funziona senza la presenza dell'industria, si
dimentica di dire che quelle dell'acciaio e quella del carbone sono solo due dei
tipi di industria. La divisione del lavoro internazionale sta cambiando, quei
tipi di industria che abbiamo avuto nel passato tra poco emigreranno verso paesi
nei quali le condizioni per ospitarle sono più adeguate. L'Italia deve avere
l'industria ma non di quel tipo. Turismo e Cultura possono procurare, se
sviluppati e organizzati, anche più posti di lavoro della decadente industria
pesante italiana. L'Italia, altri hanno detto, e a ragione, potrebbe essere per
l'Europa quello che la Florida è per gli Stati Uniti, con una qualità della vita
incomparabilmente migliore. Capiamo che imprenditori che hanno campato di aiuti
statali finora e sindacati che hanno vissuto di trattenute sindacali di
lavoratori dipendenti di fabbriche di massa possano essere a disagio in
conseguenza di questi cambiamenti. Ma il problema è capire se l'interesse del
Paese coincida con loro o con altre esigenze della popolazione. Ovviamente, nel
mezzo, ci sono altri casi in cui una produzione (stiamo parlando dei nostri
settori di eccellenza) ha senso che rimanga in Italia ma è necessaria una
ristrutturazione relativa a caratteristiche organizzative che diminuiscono la
competitività. Ma è finito il tempo di sprecare e buttare soldi pubblici. In
Italia dobbiamo avere il coraggio di far fallire imprese decotte e superate e di
favorire il ricambio ad opera di soggetti più dinamici che creino profitti e
posti di lavoro, stimolando la raccolta di capitali dai privati , facilitata
dalla detassazione degli investimenti. . </strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Sorprende che nessun sindacato italiano
oltre al nostro abbia il coraggio di sostenere queste cose. </strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>In bocca al lupo agli operai dell'ILVA e
dell'indotto, siamo e saremo con loro indipendentemente dal fatto che siano
d'accordo o meno con quanto da noi proposto.</strong></div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-63707049357132453502012-10-09T05:07:00.001-07:002012-10-09T05:07:42.232-07:00MARINA MILITARE: CHAMPAGNE ALL'AMMIRAGLIO, MILITARI COSTRETTI A FARE I CAMERIERI <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2trFB9spy8ZkNI5cHR3eGA-tsYHDneGgKnERAm2Xf07zY-ebWAgvrOLI8bUgGXLhBNssMuGKLXRsXTfUUar51jZl_iSiPI5R-xQWv59Dx4OGFwvweRNzBrMvr_rFB8xeePSDjL1q6MLiy/s1600/MARINAMILITARE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2trFB9spy8ZkNI5cHR3eGA-tsYHDneGgKnERAm2Xf07zY-ebWAgvrOLI8bUgGXLhBNssMuGKLXRsXTfUUar51jZl_iSiPI5R-xQWv59Dx4OGFwvweRNzBrMvr_rFB8xeePSDjL1q6MLiy/s320/MARINAMILITARE.jpg" width="320" /></a></div>
Incredibile, leggete questo articolo:<br /><a href="http://italia.panorama.it/cronaca/Champagne-e-mandorle-tostate-Un-ammiraglio-privatizza-la-Marina"><span style="color: #29aae1;">http://italia.panorama.it/cronaca/Champagne-e-mandorle-tostate-Un-ammiraglio-privatizza-la-Marina</span></a><br />E'
la punta di un iceberg? Occorre che chi ha il dovere di farlo se ne accerti.E'
necessario che anche in questo settore si individuino e colpiscano persone e
comportamenti, nell'interesse nostro e delle persone per bene (la maggioranza)
che operano nella Difesa.Facendo pulizia, anche duramente.<br />E' ovviamente
anche l'occasione per riconsiderare se effettivamente nel nostro Paese esista un
equilibrio accettabile tra necessità della società civile e spese derivanti
dallo strumento militare.E' più importante un nuovo caccia o un ospedale, una
caserma o una scuola, la ricerca per un nuovo missile o quella per una nuova
cura medica, utilizzare militari per missioni all'estero o per supportare la
protezione civile? Siamo ad inizio autunno, stagione di piogge, alluvioni e
frane. Ricordiamoci dell'esigenza di risanare il territorio e di
salvaguardarlo.L'apporto dei militari, uomini e mezzi, potrebbe essere decisivo
per iniziare a risolvere annosi problemi a un costo sostenibile. AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-9558273391476667332012-09-21T09:13:00.002-07:002012-09-21T09:13:40.026-07:00AMIANTO QUESTIONE IRRISOLTA. E NESSUNO SE NE OCCUPA PIU' <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvfVf47oD3frU-jJhKrvVx6lDuYaDLD8YeVF5kcxZqh3TADo19NKHsKJxd2qSwwhrcpDi8tcw_arH3dPUwv_dS6eNHLVvwBsU7lWZKh0CcNrntV9p-CEB5W4Hhyphenhyphen0HXvDJG9If3P8nDZocf/s1600/cartina-italia-amianto-large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvfVf47oD3frU-jJhKrvVx6lDuYaDLD8YeVF5kcxZqh3TADo19NKHsKJxd2qSwwhrcpDi8tcw_arH3dPUwv_dS6eNHLVvwBsU7lWZKh0CcNrntV9p-CEB5W4Hhyphenhyphen0HXvDJG9If3P8nDZocf/s400/cartina-italia-amianto-large.jpg" width="400" /></a></div>
LA MAPPA DELL'AMIANTO IN ITALIA<br /><br /><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Incredibile a dirsi ma ancora in Italia quella
dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più, lontana dai riflettori. Il
problema è tanto più grave nelle regioni (qui sopra ve ne forniamo la mappa) in
cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano
utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e
diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni,
nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle
istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non
informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso dell'amianto e
ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di
bonifica e la loro realizzazione. In maniera scandalosa le previsioni di tutela
previdenziale della legge sono state artatamente depotenziate ,privando i
lavoratori esposti del beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E'
urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e smaltimento
dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare che ciò avvenga una volta
per tutte. Occorre sensibilizzare, informare e prevenire il rischio amianto,
verificare l'applicazione delle leggi con il monitoraggio della situazione
attuale e soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista sanitario
di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente soggetti alle conseguenze
devastanti dell'esposizione professionale, della manipolazione, dell'uso e
dell'inalazione dell'amianto e di quanti lo sono tuttora.</div>
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-20058444978136841872012-09-14T09:02:00.000-07:002012-09-14T09:02:35.982-07:00REGIONE PUGLIA: AGEVOLAZIONI ALLE PICCOLE IMPRESE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7EGVMQP031omianyw4mpB8_MkPK9nL1_TbQXdDhty7REV2eGhNlusCd-8Rvk-khef2eLh1zvjxn0Qq14HkjmznJV_RfpnlsTz0bcwbdAMEs58I_uIHXtt3lg81_55O4Ma9gjP0DaWVdVy/s1600/artigianato%25202_54_1002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7EGVMQP031omianyw4mpB8_MkPK9nL1_TbQXdDhty7REV2eGhNlusCd-8Rvk-khef2eLh1zvjxn0Qq14HkjmznJV_RfpnlsTz0bcwbdAMEs58I_uIHXtt3lg81_55O4Ma9gjP0DaWVdVy/s320/artigianato%25202_54_1002.jpg" width="320" /></a></div>Dallo scorso 10 settembre è possibile presentare istanza per accedere alle agevolazioni regionali previste, nell’ambito del Programma Operativo 2007-2013, dal nuovo bando P.I.A. (Progetti Integrati di Agevolazione) per le piccole imprese . Tali incentivi sono finalizzati alla valorizzazione del tessuto produttivo pugliese, attraverso il sostenimento di programmi di ricerca e di investimento, con contributi a fondo perduto fino al 75% della spesa prevista.Possono presentare domanda per le agevolazioni le piccole imprese attive che, alla data di invio della richiesta, abbiano già approvato almeno tre bilanci, che abbiano registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 2,5 milioni di euro e che abbiano registrato, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda , una media occupazionale di almeno 15 unità.<br />
I progetti industriali possono riguardare, investimenti in opere murarie ed acquisto di attrezzature, ed inoltre spese di ricerca, servizi di consulenza e investimenti per lo sviluppo dell'e-business.<br />
Il programma di investimento dovra' prevedere una spesa minima pari ad un<br />
milione di Euro.AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-52899982150098294922012-09-05T04:35:00.000-07:002012-09-05T04:35:04.103-07:00AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA NEL SETTORE PESCA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOamIbZjfMNxGbtT5p-U6fRow5_xxnWh6GSeE7yZCbaNvlyGSzklG_mnZIIDhaDDTZTZQ7MRglg0xrWMwzxaYhfELNU3rzFcHGId4BABwWHYjG3scw8ZId35gyNNuG6HTLA2PeCb0Uorkr/s1600/pesca-reti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOamIbZjfMNxGbtT5p-U6fRow5_xxnWh6GSeE7yZCbaNvlyGSzklG_mnZIIDhaDDTZTZQ7MRglg0xrWMwzxaYhfELNU3rzFcHGId4BABwWHYjG3scw8ZId35gyNNuG6HTLA2PeCb0Uorkr/s320/pesca-reti.jpg" width="320" /></a></div>Riportiamo, per opportuna conoscenza dei lavoratori del settore, ampio stralcio del testo dell'accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro il 7 agosto scorso per l'accesso anche nel settore Pesca agli ammortizzatori sociali in deroga:<br />
<br />
""""""""""(...) <br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTO</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">I'accordo governativo del 17.07.12 con il quale si è disposta l'assegnazione della somma</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">complessiva di 30 milioni di euro finalizzati alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga per il</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">"Settore pesca".</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTE</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">le successive istanze pervenute dalle Parti sociali presenti all'odiema riunione finalizzate alla</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sottoscrizione del citato accordo.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTA</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">la legge del 12.11.2011, n.183,che all'art. 33, comma 21, prevede la concessione, per periodi non superiori a 12 mesi, in deroga alla normativa vigente, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità e di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi ed aree regionali.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">TUTTO CIO'VISTO,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">le Parti raggiungono la seguente intesa.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">1)Il presente accordo in sede governativa dispone l'assegnazione, a valere sulle risorse</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">destinate agli ammortizzatori sociali in deroga per l'annualità 2012, della somma</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">complessiva di 30 milioni di Euro finalizzati alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga per</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">il "Settore pesca", per l'anno 2012 e, comunque, sino ad esaurimento delle risorse assegnate,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">anche tenuto conto delle istanze ad oggi giacenti e riferite alle annualità pregresse.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">2)La CIG è erogata secondo le disposizioni in materia al personale imbarcato, dipendente e</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">socio lavoratore di cui alla L. 142/2001 delle Imprese di pesca interessate dallo stato di crisi</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">che ha investito il settore, e che benefici di un sistema retributivo con minimo monetario</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">garantito.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">3)Il trattamento di integrazione salariale è riconosciuto in tutte le situazioni di crisi del settore,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">anche collegate ai periodi di fermo biologico, in cui si renda necessario sospendere l'attività</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">lavorativa per cause non imputabili al datore di lavoro.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">4)L'accesso alle misure di sostegno al reddito di cui al presente verbale potrà avvenire sulla</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">base di specifici accordi, comprensivi degli elenchi nominativi dei lavoratori beneficiari,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sottoscritti dalle Parti sociali presso le Istituzioni territoriali competenti a livello di una o più</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">marinerie e di successive istanze da presentare agli Uffici Inps competenti per territorio</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">entro e non oltre la data del I 5.01. 2013 .</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">5)L'INPS viene incaricato dell'ammissione ai trattamenti e dell'erogazione, nei limiti delle</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">risorse assegnate, delle prestazioni di CIG, sulla base del presente accordo, provvedendo,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">inoltre al monitoraggio a livello centrale delle prestazioni erogate dalle Sedi periferiche.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">6)Le Parti concordano, al fine di facilitare il monitoraggio di cui al punto precedente, di</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">ricorrere - per l'annualità 2012 - al pagamento diretto da parte dell'INPS dei trattamenti di</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sostegno al reddito.(...)”””””””””</div>AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-12055737938402127292012-08-23T07:39:00.002-07:002012-08-23T07:39:47.879-07:00MINISTRO CLINI, SECONDO LEI LA VITA DEGLI OPERAI DELL'ILVA E DEI TARANTINI VALE MENO DI QUELLA DEI PORNOATTORI AMERICANI? <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCdGoaOF4XT7m2yc0wV8tfjW_wHLTc9wEvddO0xHEhjY9qbDo2ppnV6eF04WnkAP2_j8wSlHq23fY0Gr2sHhCBaHaMv64DxqOo8-A2ExmmmZHb78xzHOnlFYOZtQT5998Zb5IIYUyRtTpU/s1600/fotomontaggio_sexy_di_alfano_casini_bersani_craxi_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCdGoaOF4XT7m2yc0wV8tfjW_wHLTc9wEvddO0xHEhjY9qbDo2ppnV6eF04WnkAP2_j8wSlHq23fY0Gr2sHhCBaHaMv64DxqOo8-A2ExmmmZHb78xzHOnlFYOZtQT5998Zb5IIYUyRtTpU/s320/fotomontaggio_sexy_di_alfano_casini_bersani_craxi_.jpg" width="320" /></a></div>(fotomontaggio satirico intitolato "Orgia di potere" apparso sull'account Facebook della Lega Nord e circolante su Internet)<br />
<br />
<br />
<h1 class="western">Emergenza sifilide in California, si ferma l'industria del porno: a rischio migliaia di attori del settore</h1><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">In California la diffusione della sifilide sembra aver assunto proporzioni rilevanti e così c’è un settore che è entrato in crisi. Si tratta dell’industria del porno che è stata costretta a fermarsi per fare luce sui preoccupanti focolai di infezione rilevati nelle ultime settimane.</div><br />
<div dir="ltr" id="pos2"><div style="margin-bottom: 0cm;"><strong>Oltre mille attori porno a rischio </strong>- Oltre mille attori porno che lavorano nell'area della San Fernando Valley e di Los Angeles, culla e capitale dell'industria pornografica americana, saranno sottoposti a controlli. E finché questi non saranno terminati e non sarà stato delineato un quadro chiaro della situazione sanitaria è stato deciso di bloccare ogni produzione.</div></div><br />
<div dir="ltr" id="pos3"><div style="margin-bottom: 0cm;"><strong>Molte le persone del settore risultate positive </strong>- A chiedere lo stop è stato l'ente che si occupa dell'assistenza sanitaria dei porno-attori, la Adult Production Health and Safety Services, visto il numero crescente di casi di persone, molte del settore, risultate positive ai test per rilevare la sifilide.</div></div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">22 agosto 2012</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">Redazione Tiscali</div><br />
<div dir="ltr" id="align"><div dir="ltr" id="wrap"><div dir="ltr" id="main"><div dir="ltr" id="dettaglio"><div dir="ltr" id="fullKgcoAVSbyJbF4fEROG9IRw"><h1 class="western"><a href="http://www.blogger.com/null" name="main"></a>Ilva: Clini, "Blocco avrebbe effetti sociali drammatici"</h1></div></div></div></div></div><br />
<div dir="ltr" id="Sezione1"><div dir="ltr" id="Sezione2"><div dir="ltr" id="Sezione3"><div dir="ltr" id="Sezione4"><div style="margin-bottom: 0cm;"><a href="http://www.blogger.com/null" name="dettaglio"></a><br />
</div><div dir="ltr" id="Sezione5"><a href="http://www.blogger.com/null" name="fullKgcoAVSbyJbF4fEROG9IRw"></a><span style="color: #6f6f6f;">19:35 20 AGO 2012 </span><br />
<div align="justify"><span style="color: #6f6f6f;">(AGI) - Rimini, 20 ago. - Difendere l'ambiente non vuol dire bloccare lo stabilimento dell'Ilva di Taranto anche perche' questo aprirebbe la strada a "fenomeni sociali che sarebbero drammatici". E' quanto ha affermato il ministro dell'Ambiente, Corrado <b>Clini,</b> intervenendo al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. </span></div><div align="center"><a href="file:///cronaca/notizie/201208201931-cro-rt10162-ilva_ferrante_riesame_e_prevalso_il_buon_senso" target="_blank"><span style="color: #6f6f6f;"><b>Ferrante: riesame e' prevalso il buon senso</b></span></a></div><div align="justify"><span style="color: #6f6f6f;">Il ministro ha sottolineato che "difendere l'ambiente vuol dire difenderlo facendo e non bloccando. Difendere bloccando vuol dire bloccare lo sviluppo del Paese e aprire la strada a fenomeni sociali che sarebbero drammatici". Stamane, Clini aveva confermato che le procedure per la concessione della nuova autorizzazione integrata ambientale (Aia) allo stabilimento Ilva di Taranto si chiuderanno entro il 30 settembre. "Va avanti il programma di lavoro, il 30 settembre finiamo - ha assicurato Clini - e a meta' dello stesso mese andremo a Taranto per verificare lo stato dell'arte". </span></div><div align="justify"><span style="color: #6f6f6f;">Secondo <b>Clin</b>i, "La strada indicata dal Tribunale del Riesame e' convergente con quella indicata dal Governo: lavoriamo nella stessa direzione, ora spetta all'Ilva investire". E riguardo alle presunte morti legate alle attivita' dell'acciaieria Ilva di Taranto, Clini ribadisce che il fenomeno si ferma "investendo nello sviluppo tecnologico e non lasciando il deserto". E lo stesso Clini ha fatto presente che in queste settimane lui personalmente e il governo stanno vivendo momenti di "angoscia". "Dobbiamo confrontarci - ha detto - con chi alza il cartello del numero dei morti. Lo sappiamo. Ma quella tragedia si ferma investendo nello sviluppo tecnologico e non lasciando il deserto". </span></div><div align="justify"><span style="color: #6f6f6f;">Per il responsabile Ambiente del Partito Democratico, Stella <b>Bianchi</b> "Le motivazioni della decisione del riesame sull'Ilva indicano la possibilita che la necessaria azione di risanamento e bonifica dell'impianto industriale di Taranto possano svolgersi senza pregiudicare il funzionamento dell'impianto". "Il blocco dell'impianto avrebbe ricadute di estrema gravita sull'occupazione e sull'attivita dell'intera siderurgia italiana - prosegue l'esponente dei democratici - Siamo convinti che il diritto alla salute e all'integrita' ambientale debbano essere coniugate con la tutela del lavoro e dell'attivita' produttiva. Va quindi perseguita ogni strada che consenta di procedere in modo rapido, certo e misurabile alla riduzione delle emissioni inquinanti e alla bonifica mantenendo per quanto possibile il funzionamento dell'impianto". </span></div><div align="justify"><span style="color: #6f6f6f;">Per il presidente del Senatori dell'Italia dei Valori, Felice<b>Belisari</b>o, "I magistrati di Taranto sono stati ingiustamente attaccati dal Governo solo per aver fatto il proprio lavoro, ma fino ad oggi hanno dimostrato di essere gli unici ad avere a cuore la salute degli operai tarantini nel rispetto dei posti di lavoro. Mentre a Taranto sfilavano in passerella i ministri e le forze politiche della sgangherata maggioranza facevano a gara per incensare Il Governo e i padroni dell'Ilva,la magistratura tarantina ha retto lo scontro tenendo la schiena dritta".</span></div></div></div></div></div></div><br />
AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-68982214015516354352012-08-18T09:09:00.001-07:002012-08-18T09:09:46.463-07:00APPELLO PUBBLICO DELL'AGL AI SEGRETARI GENERALI DI PDL (ALFANO) E PD (BERSANI) SUI FINANZIANENTI RICEVUTI DAL PATRON DELL'ILVA DI TARANTO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOkK7_5Hw7AfF_nXkDclVsGHch0NPpwEam4vqod3BlliBkS3vCeHTqVqNAUg934kMBUY3fErytS0Sh6h7QUI2A8-4tS_C3Y3mhE1HVT_NWpoX2fJ7TYVSXLQmsIkTydTvueI__uyCBsRmZ/s1600/Angelino-Alfano-261x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOkK7_5Hw7AfF_nXkDclVsGHch0NPpwEam4vqod3BlliBkS3vCeHTqVqNAUg934kMBUY3fErytS0Sh6h7QUI2A8-4tS_C3Y3mhE1HVT_NWpoX2fJ7TYVSXLQmsIkTydTvueI__uyCBsRmZ/s1600/Angelino-Alfano-261x300.jpg" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTC0mKLi33D0a2h6P0z2zYsE8DhRlIH8H0waavcdWUZknC737zAaRWGSnsCCOv_OXyppWRkjD7TbP52VUm8mKymRv322drutjj6tvDC6sIK7QzTAiOl7gBrO9PErJeApQOoXLQCqPHzNzo/s1600/pierluigi_bersani_1jpg1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTC0mKLi33D0a2h6P0z2zYsE8DhRlIH8H0waavcdWUZknC737zAaRWGSnsCCOv_OXyppWRkjD7TbP52VUm8mKymRv322drutjj6tvDC6sIK7QzTAiOl7gBrO9PErJeApQOoXLQCqPHzNzo/s320/pierluigi_bersani_1jpg1.jpg" width="320" /></a></div><strong>Caro Angelino, caro Pierluigi,</strong><br />
<strong>è con profondo stupore che abbiamo letto la notizia (fonte Antonio Di Pietro , ripresa da Beppe Grillo) in base alla quale, pur nel rigoroso rispetto di tutte le norme di legge in materia, risulterebbe che il Patron dell'ILVA abbia finanziato a suo tempo il PDL per 245 mila euro e la persona di Bersani con altri 98.000 euro.</strong><br />
<strong>Vi preghiamo innanzitutto di confermare o smentire o correggere tale notizia, ognuno per la parte che a lui riguarda.</strong><br />
<strong>Nel caso malaugurato che la notizia fosse fondata, nel non mettere assolutamente in dubbio la buona fede di entrambi, riteniamo che sarebbe opportuno trovare la maniera, pubblica e trasparente, affinchè quelle somme di denaro venissero girate non già al Dott. Riva quanto agli operai dell'ILVA così duramente colpiti dalle ultime vicende, a parziale lenimento delle loro sofferenze.</strong><br />
<strong>Ci rendiamo conto di quanto sia difficile il vostro lavoro e crediamo sinceramente che voi sarete i protagonisti della politica italiana dei prossimi anni.Proprio per questo è bene che entrambi vi mettiate nelle condizioni di poter guardare serenamente negli occhi coloro, incolpevoli, ai quali chiederete di sostenere le difficili scelte che comunque sarà vostro compito indicare.</strong><br />
<strong>Certi di un vostro positivo riscontro, vi salutiamo cordialmente.</strong><br />
<strong>Roberto Fasciani (Segretario Generale dell'AGL).</strong> AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1725113185486023767.post-33868576215808887082012-07-30T07:07:00.000-07:002012-07-30T07:07:20.895-07:00ILVA DI TARANTO: MORIRE AVVELENATI, MORIRE DI FAME DISOCCUPATI O EMIGRARE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0UWDfwV-9ldfLEkUO9duq89So25XCoQK3K0P7X5VoYQLYKjDKuy9syluH_RD1bbwLux9g2FceQka5MduitIJ7aiVv7xlfZazLi29BtqCI5PZGpfVZ1ZCikEpNG-A_vDa7O41RJS6ATVV-/s1600/ilva_taranto_bambino1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0UWDfwV-9ldfLEkUO9duq89So25XCoQK3K0P7X5VoYQLYKjDKuy9syluH_RD1bbwLux9g2FceQka5MduitIJ7aiVv7xlfZazLi29BtqCI5PZGpfVZ1ZCikEpNG-A_vDa7O41RJS6ATVV-/s320/ilva_taranto_bambino1.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDf6fkPuKHUITXyvSCjZFLz5Wn5BErKSsVYvaLQMIBS5XO7WsCZsfVYa44sN6M3ETjwdwSdIEqXTudchhjFqWdNNZakbwV4oa0yiPgwGhdF8PzECdygKr81muot8XzlKTPK2cgpgNk8Q-/s1600/ilva-di-taranto-operai-che-protestano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDf6fkPuKHUITXyvSCjZFLz5Wn5BErKSsVYvaLQMIBS5XO7WsCZsfVYa44sN6M3ETjwdwSdIEqXTudchhjFqWdNNZakbwV4oa0yiPgwGhdF8PzECdygKr81muot8XzlKTPK2cgpgNk8Q-/s320/ilva-di-taranto-operai-che-protestano.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2fBRtoFkzVRCivN6z4FVN4uIR5Ddc-JYlK0_nQT4seKrdalpQ9ZDjj4sGA8hSxt3z0hQf5kQf5ECWdCNQGqGQdPfkHCl7ERit13I8p4f2nRhTC6KsS8P-ME66vt2hkVY9Grg8dvPqROSH/s1600/emigrazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2fBRtoFkzVRCivN6z4FVN4uIR5Ddc-JYlK0_nQT4seKrdalpQ9ZDjj4sGA8hSxt3z0hQf5kQf5ECWdCNQGqGQdPfkHCl7ERit13I8p4f2nRhTC6KsS8P-ME66vt2hkVY9Grg8dvPqROSH/s320/emigrazione.jpg" width="296" /></a></div>Innanzitutto piena solidarietà ai tarantini, sia a quelli che lavorano all'ILVA o nell'indotto sia a quelli che non ci lavorano. Non è colpa loro se si è arrivati a questo punto. Si accusa la politica. Giusto. Il servilismo durante questi anni nei confronti della famiglia Riva è sotto gli occhi di tutti. Ma cosa ha fatto la Magistratura dal 1961 in poi? Grazie quindi anche al GIP Todisco (ai PM e alle Forze dell'Ordine che li hanno coadiuvati) per aver fatto, finalmente, per conto dello Stato, il proprio dovere.<br />
Dei ritardi della politica abbiamo già accennato. Quella nazionale, quella regionale pugliese, quella tarantina. Ma neanche i Sindacati storici (nazionali e locali) possono dire di avere la coscienza a posto. E si vede dai comunicati impauriti che stanno diramando in queste ore. Capiscono che la gente è esasperata e che la situazione può sfuggire loro di mano. Sicuramente singoli dirigenti avranno denunciato, lanciato allarmi. Ma è evidente che in questi decenni la "ragion di stato" sindacale abbia prevalso. Si sostengono i lavoratori tout court e si spera nel Tribunale del riesame. E' evidente che 12000 operai imbestialiti , a stento guidati dai loro delegati sindacali, non riprendono il lavoro così tranquillamente dopo aver quasi posto in stato di assedio una città, se non hanno, seppur riservatamente, avuto precise rassicurazioni dai soggetti istituzionali che, si sa, in questi casi, remano abbastanza in sintonia tra loro. E non è neppure un caso se i tecnici che avrebbero dovuto avviare le operazioni di spegnimento che durerebbero 2 mesi neppure abbiano messo il naso fuori dai loro laboratori.<br />
Siamo italiani e queste cose, da sempre, le capiamo al volo.<br />
Quindi facciamo un passo in avanti, qualche considerazione sull'immediato futuro.Innanzitutto: l'ILVA è uno stabilimento essenziale per l'economia italiana ma è tecnicamente ormai superato e alla fine del suo ciclo utile.Risponde a una logica antica, di sfruttamento indiscriminato del territorio e di disprezzo per la salute a vantaggio del profitto.Non ce ne siamo accorti ma il modello tarantino è quello oggi imperante in quelle realtà del mondo appena sviluppato in cui si sacrifica tutto alla minimizzazione del costo del lavoro (ricordate quando si parlò di quella fabbrica cinese, detta "dei suicidi" in cui una multinazionale occidentale aveva, con grandi profitti, delocalizzato una sua produzione?). Come capita di frequente accusiamo società che si trovano a migliaia di km. da noi di comportamenti che attuiamo nel cortile di casa nostra e, per di più, con nostri connazionali.<br />
Parliamoci chiaro e non cerchiamo di diluire le responsabilità e di buttarla in politica. Qui occorre non fermarsi agli arresti domiciliari dei proprietari ma assicurarsi che presto tutto il loro patrimonio , in Italia e all'estero ,sia quello personale che quello celato nelle casse della società ILVA, venga destinato alla popolazione tarantina (lavoratori e cittadini) per iniziare a lenire i danni (a volte irreversibili) procurati da questa famiglia. Non sta a noi indicare le soluzioni tecnico-giuridiche per realizzare ciò ma alla politica nazionale innanzitutto (la riforma elettorale può aspettare un pò)perchè questo si configura come un disastro doloso di proporzioni nazionali da punire esemplarmente.<br />
Diciamo poi un'altra cosa chiara: l'accordo raggiunto tra governo, parti sociali e enti locali sulla bonifica e il risanamento è solo fumo negli occhi, un inganno, per gli operai e per i cittadini di Taranto.I soldi di cui si parla (336 milioni di euro non ancora tutti a disposizione più altri 100 promessi dalla Regione Puglia) non sono soldi legati a interventi ex novo dopo il disastro ma denaro occorrente per onorare impegni e accordi presi prima e sui quali, a questo punto, relativamente all'effettiva incisività, è lecito avanzare pesanti dubbi. E poi sono pochi: a Porto Marghera, per un intervento analogo, si stanno investendo 5 miliardi di euro. Meglio a questo punto che in blocco tutti questi soldi vengano subito riversati sugli operai dell'ILVA e dell'indotto (almeno saremo sicuri della loro corretta destinazione) per i quali si prospetta un lungo periodo di difficoltà che a stento potrà essere fronteggiato con i soli ammortizzatori sociali.Perchè diciamoci la verità: lo stabilimento ILVA mai e poi mai potrà essere compatibile con la città di Taranto. Facciamocene una ragione. Comprendiamo che ormai lo scandalo ha raggiunto un livello tale che è probabile che sulla questione ci metta le mani l'Onu ancor prima di occuparsi del nucleare iraniano.Tecnicamente non è possibile bonificare quel tipo di impianto senza prima spegnerlo. Non è vero che Taranto sia una città a vocazione industriale, chiedetelo ai mitilicoltori e agli allevatori che hanno dovuto chiudere i battenti.L'industria semmai dovrebbe portare sviluppo complessivo, non produrre cattedrali nel deserto per di più creato dalla stessa industria con lo sterminio degli esseri viventi. Chiudiamo l'ILVA, abbandonando illusori e antieconomici propositi di bonifica e riconversione, sosteniamo per 3-4 anni il reddito degli operai (compresi quelli dell'indotto) raccogliendo i soldi così come da noi indicato, riuniamo intorno a un tavolo i soggetti sociali tarantini, pugliesi , nazionali e internazionali e individuiamo un modello di sviluppo alternativo, con produzioni ecosostenibili, magari creando una zona franca fiscale. In 3-4 anni può avvenire il miracolo: diminuire e azzerare i morti avvelenati, sostenere questi eroici lavoratori che, come quelli della centrale di Cernobyl , hanno quasi certamente compromesso il loro futuro per assicurarne uno alle loro famiglie e alla loro regione ed evitare una ingiusta ripresa del fenomeno migratorio di tanti bravi lavoratori italiani.AGL PUGLIAhttp://www.blogger.com/profile/05908926849239088580noreply@blogger.com0